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Solitudine randagia

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Allora ti andavo
a cercare in quei deserti
senza confine né orizzonte
camminando con l’affanno.

 

Di te avevo come dono
la tua comparsa arruffata
e sporadica
pregna di nuvole e venti.

 

Non  riuscivi
a regalarmi
quei cieli azzurri
raggianti di sole
cui tanto anelavo.

 

Mi rimanevano
solo le mille domande
 che mi ponevo
sul tuo comportamento,
meditazioni pescose
elargite della mia solitudine
randagia
come il mio passo che ti inseguiva
senza mai trovarti.
 
Grazia Denaro

 Graced - 05/03/2020 18:08:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Cara Franca, ti ringrazio infinitamente del tuo commento, Sai entrare con sensibilità nella poesia e, intuisci il succo del costrutto. Pertanto, ti ringrazio e affettuosamente ti saluto. Grazia!

 Franca Colozzo - 04/03/2020 19:51:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Un rincorrersi di idee e di stati d’animo affiorano nella tua poesia. La differenza tra uomo e donna è racchiusa proprio in alcuni versi: randagia la donna insegue i suoi sogni, mentre l’uomo ha già dimenticato. Uno sguardo, un bacio, una carezza permangono nell’animo muliebre, mentre scompaiono presto nella mente maschile.
In questa forbice, apparentemente insignificante, si nasconde a volte tutto il tormentone che lega il mondo femminile alla sfera delle emozioni, mentre relega quello maschile alla parte razionale della mente. Ecco perché spesso non ci si capisce, se non nella magia della poesia. Un saluto affettuoso mentre randagia insegui i tuoi sogni, cara Graced.

 Graced - 03/03/2020 21:33:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Un grazie sentito ad Alessandro Venuto ed Arcangelo Galante per il Vostro gradito commento. Auguro buona serata ad ambedue. Grazia

 Arcangelo Galante - 03/03/2020 06:37:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Meste riflessioni mettono in evidenza la disillusione dell’autrice, sulla sentimentale relazione vissuta.
Gli sforzi affettivi, i tentativi di disporsi alla comprensione, l’impegno nel dedicarsi al protagonista del proprio amore riversato, si sono rivelati futili.
Cosicché, malgrado tutte le interazioni, la poetessa, forse, comprende d’essersi fermata solo all’apparenza, di non aver colto la verità del profondo sull’amato, per sua incapacità o per il continuo rifiuto e lo sfuggire di egli stesso.
Dopodiché, le rimangono dubbi, mentre quelle che considerava certezze, ora, si mostrano solo illusioni.
Chissà se è stata solamente apparenza, poiché, il tempo, ha fatto notare alla pubblicante che, in realtà, anche in mezzo alla compagnia di altre donne, il soggetto in questione è sempre rimasto uguale: tale aspetto lo si può sottintendere dalla lettura di alcuni passaggi poetici.
E alla fine, chi resta effettivamente condannato ad una solitudine randagia?
Ma, quello che più mi ha colpito leggendo queste emozionanti considerazioni, è la capacità di averla resa indimenticabile, grazie a una narrazione coinvolgente.
D’effetto resta il finale, molto significativo!

 alessandro venuto - 02/03/2020 19:41:00 [ leggi altri commenti di alessandro venuto » ]

Solitudine randagia, identità meticcia e vivere da cane sciolto, sempre. Grazie per le strofe!
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